Cosa si intende

L’impresa spesso è figlia di un’intuizione, della creatività personale. Non esiste un percorso obbligato per fare impresa, gli aspiranti imprenditori possono partecipare a percorsi di formazione e accompagnamento alla creazione di impresa per acquisire le conoscenze e le competenze indispensabili ad affrontare con successo il passaggio dall’idea imprenditoriale alla realizzazione del piano d’impresa.

L'acquisizione di una cultura di impresa, unita ad una serie di preziose attitudini personali – come perseveranza, capacità organizzativa, capacità di innovazione – è un ingrediente fondamentale per:

  • scegliere la forma giuridica più adatta alle proprie esigenze
  • costruire il piano di fattibilità o business plan
  • individuare le agevolazioni finanziarie disponibili
  • conoscere gli incentivi per le assunzioni di personale
  • individuare le strategie migliori per rendere l'azienda competitiva
  • individuare la giusta localizzazione dell'impresa
  • costruire un affiatato gruppo di lavoro

Ma prima di tutto questo c’è l’idea, la voglia di mettersi in proprio, e di rischiare, ed è proprio questo che è alla base della definizione di imprenditorialità.

L’imprenditorialità è un'attività che implica la scoperta, la valutazione e lo sfruttamento di opportunità di introduzione di nuovi beni e servizi, processi, materiali, modelli di business. Per sfruttare l’opportunità è necessario un impegno di tipo organizzativo. L’attività imprenditoriale è volta alla realizzazione di profitto. Ciò significa che la decisione di sfruttare una certa opportunità verrà presa solo se i benefici attesi dallo sfruttamento saranno maggiori dei costi in cui è necessario incorrere per realizzarla. Imprenditori sono gli individui pronti a scoprire una certa opportunità, a sviluppare l'idea di come coglierla in pratica, in particolare attraverso lo sviluppo di un prodotto o di un servizio che sarà offerto a dei clienti. Questi devono quindi ottenere le risorse necessarie, progettare l'organizzazione adatta, e sviluppare una strategia d’azione adeguata per lo sfruttamento dell’opportunità. Le industrie differiscono nelle opportunità imprenditoriali che offrono, in quanto alcune industrie in qualche momento del tempo risultano più fertili per l'attività imprenditoriale di altre. In questa fase storica le industrie più vicine alla scienza offrono maggiori opportunità imprenditoriali dei settori più tradizionali. Anche il luogo (locus) delle opportunità differisce tra le industrie. In qualche industria, queste opportunità hanno origine al di fuori della catena del valore, in particolare nelle università e nei laboratori di ricerca governativi. In altre industrie le opportunità sono invece all'interno della catena del valore e includono le imprese, i loro fornitori e i loro clienti.

Infine, un’ulteriore differenza di rilievo è relativa alle differenze tra gli individui.

Tali differenze possono essere di diverso tipo:

  • caratteristiche demografiche (come l’età),
  • o aspetti psicologici (come le motivazioni, la personalità, la stima di sé)
  • o cognitivi (come le competenze e la formazione).

Le differenze individuali pertanto includono aspetti che sono relativamente stabili nel tempo, come la personalità, ma al tempo stesso aspetti che cambiano molto nel tempo, come la cognizione. Incorporano cose che possono essere imparate, come la conoscenza dei mercati, e cose che non possono, come l'età. In generale alcuni individui scoprono opportunità che altri non sono in grado di identificare. per due diverse ragioni:

a) hanno migliore accesso all'informazione sull'esistenza dell'opportunità. In particolare facilitano l'accesso all'informazione le passate esperienze di vita, le reti sociali di cui l'individuo fa parte e l’impegno nella ricerca di informazioni che l’individuo stesso attiva deliberatamente.

b) sono più capaci di altri di riconoscere l'opportunità, pur avendo accesso alle stesse informazioni.

Le differenze tra gli individui sono molto importanti nel determinare non solo la capacità di riconoscere le opportunità, ma anche la decisione di sfruttarle. Consideriamo le principali dimensioni rilevanti di queste differenze.

Per quanto riguarda gli aspetti cognitivi, conta innanzi tutto il grado di immaginazione. La capacità di riconoscere l'opportunità è funzione della creatività di una persona, dell'intelligenza e capacità di anticipare le future tendenze. La creatività e l'immaginazione sono necessari nel definire e strutturare soluzioni nuove a problemi aperti (open-ended).

Inoltre, è più probabile che una persona sfrutti l'opportunità se ha una migliore capacità di assorbimento o competenza, la quale è basata sulla conoscenza accumulata precedentemente, sia di tipo formale che informale.

Per quanto riguarda la formazione di tipo formale (education), si afferma che la formazione e le skills che essa crea aumenteranno i rendimenti attesi dallo sfruttamento dell'opportunità. E' come dire che la percezione del valore dell'opportunità risulta più elevata. Inoltre la stessa dotazione di informazioni e le stesse competenze che aumentano l'attesa dell'imprenditore sul valore dello sfruttamento dovrebbero anche migliorare nella pratica il processo di sfruttamento. In effetti numerosi studi empirici ci mostrano che le imprese fondate da imprenditori con più alta formazione hanno minore probabilità di fallire. Ciò vale soprattutto nelle alte tecnologie.

Le ricerche hanno anche mostrato che l'esperienza precedente nel business da parte dell'imprenditore riduce la probabilità di fallimento e più in generale aumenta la profittabilità delle imprese fondate. Le esperienze precedenti più significative in questo senso sono quelle di marketing, di management e di sviluppo dei prodotti, piuttosto che la conoscenza della finanza e della contabilità. Inoltre è importante che l'esperienza venga condotta nello stesso settore in cui poi viene formata la nuova impresa.

Ancora, significativi effetti positivi sul successo delle nuove imprese derivano da una precedente esperienza da parte dell'imprenditore nella fondazione di imprese (start-up experience). Ciò sembra sia da collegare all'importanza della conoscenza tacita su come prendere decisioni imprenditoriali. La conoscenza richiesta per sfruttare un'opportunità imprenditoriale può essere appresa anche attraverso l'osservazione degli altri. Questa può essere una ragione per cui i figli di imprenditori risultano particolarmente propensi ad impegnarsi essi stessi in attività imprenditoriali.

Tra i fattori psicologici più importanti che influenzano lo sfruttamento di opportunità vi sono i seguenti:

  • fiducia in se stessi,
  • estroversione,
  • bisogno di realizzazione,
  • capacità di sopportare il rischio,
  • tolleranza verso situazioni ambigue e incerte,
  • desiderio di indipendenza.

Tuttavia le ricerche hanno mostrato che le persone che fondano imprese mosse solo dal desiderio di indipendenza hanno poca probabilità di successo.

E’ molto importante il grado di fiducia in se stessi.

Questa fiducia è necessaria in quanto l'attività potrebbe essere bloccata se l'incertezza e il rischio fossero ritenuti troppo elevati rispetto alle capacità personale di farvi fronte. Inoltre, la fiducia in se stessi e nelle proprie capacità è molto importante, anche perché un imprenditore deve essere in grado di accettare la prospettiva di essere in contrasto con l'opinione di molti. E’ difficile tracciare il confine tra la necessaria fiducia in se stessi e l’overconfidence. L'eccesso di fiducia, che è un aspetto di un più generale ottimismo di fondo, è una fiducia nell'accuratezza del proprio giudizio eccessivamente alta rispetto ai dati di cui si dispone. L'eccesso di fiducia conduce le persone a trascurare le informazioni che smentiscono le proprie supposizioni o a sottovalutare la rischiosità delle azioni. Questa caratteristica psicologico-cognitiva conduce quindi a prendere decisioni di sfruttamento di opportunità anche in situazioni in cui la probabilità di successo è bassa.

Riguardo agli aspetti sociali c’è da fare un’ultima serie di considerazioni. Un’elevata posizione sociale aumenta la probabilità di sfruttare attività imprenditoriali, in quanto una persona deve convincere gli altri che le opportunità identificate hanno valore, nonostante l'incertezza e l'asimmetria informativa. Persuadere gli altri del valore dell'opportunità è necessario per acquisire risorse e per organizzarsi. Le ricerche empiriche hanno mostrato che la posizione sociale aumenta la probabilità che una persona persuada gli altri che un' opportunità ha valore, in quanto la gente tende a credere maggiormente a persone di stato elevato piuttosto che a persone di stato basso.

Per quanto riguarda le reti sociali, è chiaro che una persona che ha migliori connessioni ha più facile accesso a risorse finanziarie, può sviluppare con più facilità legami con clienti e fornitori, ottenere più ampie e accurate informazioni e assumere persone di più elevata qualità degli altri imprenditori.

Se consideriamo questa breve analisi e proviamo ad applicarla al mondo femminile attraverso quanto emerge da “Donne al lavoro, la scelta di fare l’impresa”, il focus Censis – Confcooperative, sull’impresa al femminile notiamo come l’energia delle imprese rosa guida l’uscita dalla crisi. Su un totale di 6 milioni e 74 mila imprese registrate, il 21,8% (1,32 milioni) è guidato da donne. Fra il 2014 e il 2016 l’incremento è stato dell’1,5%, il triplo rispetto alla crescita del sistema imprenditoriale che non è andato oltre lo 0,5%. Crescono nei servizi, nelle professioni e nell’industria alimentare. È boom di start up al Sud. Reggio Calabria, Catania e Palermo guidano la speciale classifica delle 14 aree metropolitane.

Pertanto mai come oggi risulta necessario aiutare le donne potenziali imprenditrici ad uscire dalla condizione limitante, per reddito, famiglia, e mentalità, che fino ad oggi ha tenuto frenata la loro voglia di mettersi in proprio.

E questo è proprio quanto auspichiamo fare col nostro programma DEA.